Internet e il mondo dei social ha permesso la creazione di reti utili a creare nuove possibilità di guadagno, ma quando ti propongono una nuova attività libera, indipendente e con guadagni da favola, subito suona quel campanello d’allarme che rimanda la tua mente allo Schema Ponzi, o semplicemente Ponzi.
Ma cos’è esattamente uno schema Ponzi?
Lo Schema di Ponzi è un sistema di vendita truffaldino che richiama una forma piramidale, promettendo forti guadagni alle sue vittime, che a loro volta dovranno letteralmente reclutare nuovi investitori e così proseguendo fino alla costituzione di un’autentica piramide. Basta una piccola percentuale di guadagno su ogni prodotto venduto per far sì che i livelli più alti della piramide possano guadagnare cifre da sogno.
È questa la trappola che ti convince a investire: La possibilità di ottenere elevati ritorni economici dalla vendita di un prodotto (spesso fittizio o con rincari del 1000% rispetto al suo reale costo di produzione) o da un investimento sicuro e a breve termine.
Per iniziare il suo breve ciclo di funzionamento e sostenere gli alti rendimenti promessi, è necessario ricercare nuove vittime ovvero nuovi investitori disposti a pagare le quote, che in realtà verranno esclusivamente utilizzate per pagare i più “vecchi” aderenti al progetto, non ottenendo, infine, alcuna rendita, dando luogo alla cosiddetta Catena di Sant’Antonio, destinata al collasso non potendo soddisfare matematicamente la richiesta dell’intera struttura.
Come riconoscere lo schema di PONZI
Se vuoi davvero riconoscere una vera opportunità di guadagno da una truffa come lo “Schema Ponzi”, allora ti basterà verificare 3 condizioni.
3 CONDIZIONI FONDAMENTALI:
- Non c’è un reale prodotto alla base. Ciò significa che alla base del progetto di guadagno non c’è la reale vendita di un prodotto che giustifichi le entrate, quindi, la sostenibilità e i rendimenti stratosferici si onorano grazie ai capitali dei nuovi arrivati nella catena.
- Reclutamento assiduo di altre persone. Se porti un amico, oltre al guadagno promesso sull’investimento, ti vengono offerti altri soldi. Il tutto viene giustificato con l’esigenza dell’azienda di capitalizzare per “investire” sul progetto di base.
- La verità è che I NUOVI ENTRATI PAGANO I VECCHI. Si tratta della condizione più palese che somiglia molto al nostro sistema di previdenza sociale J. La differenza? Che prima o poi è destinato a crollare e gli ultimi arrivati rimarranno con un pugno di mosche in mano.
Chi ha inventato lo schema di PONZI
Ma chi ha inventato questo schema Ponzi che, ormai, possiamo bollare senza dubbio come truffaldino? Ma un tale di nome Ponzi!
Per la precisione, si tratta di Charles “Carletto” Ponzi, un immigrato italiano di Little Italy (nel bene o nel male, le più grandi opere di ingegno ci appartengono in ogni angolo del mondo), che agli inizi del ‘900 è riuscito ad architettare una truffa che gli ha fruttato ben oltre 15 milioni di dollari…miliardi se paragonati al corso economico attuale. E non pensate che sia un sistema fatto per semplici creduloni: tutti possono cadere nel trappolone inventato da Carletto Ponzi, che viene riproposto in altre salse anche in tempi odierni. E te lo dimostrerò con nomi di vittime insospettabili, così come l’ideatore della truffa.
Lo schema di PONZI più grande mai realizzato
Lo schema Ponzi più grande e recente è stato messo in opera nientemeno che dall’ex Presidente del NASDAQ Bernard Madoff, accusato di una truffa da 50-65 miliardi di dollari, che ha coinvolto ignari investitori come UniCredit, Banco Popolare, la Banca Reale di Scozia, prestigiose università e molte società riconducibili ad appartenenti del mondo dello spettacolo.
Ovviamente, la truffa fece molto scalpore per le vittime coinvolte, al punto da ispirare un film con Robert De Niro e Michelle Pfeiffer: The Wizard of Lies.
Il mago delle bugie. Mai titolo fu più azzeccato.
Questa tipologia di truffa è ancora molto attuale, soprattutto grazie all’avvento di internet e dei social, spinta sempre dalla sempreverde voglia di guadagnare cifre da sogno, senza fare il minimo sforzo. Un obiettivo che solo “i polli” possono perseguire.
“Sono cascato in uno schema di PONZI”
Ma perché la gente cade ancora in queste trappole?
L’educazione finanziaria gioca un ruolo importante. Sin dal nostro debutto nel mondo della scuola e dell’istruzione, purtroppo, non riceviamo quella formazione necessaria che ci aiuta a concepire il valore del denaro e la sua corretta gestione.
Una forma mentis di questo tipo arginerebbe non di poco il fenomeno “polli”.
Ma risulterebbe anche alquanto scomodo per il modello della nostra società:
Ti dice niente la sigla INPS?
Siamo forse TUTTI dentro uno schema PONZI?
L’Istituto Nazionale Previdenza Sociale funziona proprio come uno schema Ponzi. Puoi riconoscerne le 3 CONDIZIONI FONDAMENTALI di uno schema Ponzi, che ti ho illustrato poco prima. Vediamole insieme.
- C’è un prodotto fisico che giustifica le entrate? No.
- L’azienda incentiva i suoi appartenenti a trovarne altri (o a contribuire a pagare nuove quote)? Non incentiva esattamente le nuove entrate: si è obbligati ad entrare, poiché se non pagassimo l’INPS non potremmo lavorare. La risposta dunque è SÌ.
- I nuovi entrati pagano i vecchi? SÌ! Tu che stai lavorando e pagando i contributi per la pensione…stai pagando non la tua, ma la pensione di uno più vecchio di te.
Ovviamente, come detto finora, questo sistema è matematicamente perdente, ma in questo caso specifico funzionante. Perché?
La risposta è data dagli anni di contributi versati – circa 40 anni;
e dagli anni di pensione percepita, ovvero 15 anni (nei casi più fortunati, dato che si può “passare a miglior vita” prematuramente rispetto alla media).
I conti tornano? Certo che no. Almeno per noi, dato che percepiremo molti meno soldi rispetto a quanti ne abbiamo “anticipato”.
Ma c’è un problema che, soprattutto in Italia non fa altro che preoccupare tutti gli italiani – INPS compresa: il lavoro sta scarseggiando (tradotto: meno contributi pagati) e l’età media del Paese si sta allungando (tradotto: più anni di pensione da pagare).
Ebbene sì, anche lo schema Ponzi attuato dall’INPS è destinato al collasso, proprio come viene evidenziato in un articolo de Il Sole 24 Ore. L’unico modo per non lasciarlo a secco – salvandolo dall’inevitabile sciagura – è il suo “rifornimento” da quella pompa di benzina che gli italiani conoscono col nome di TASSE.
Come distinguere uno schema Ponzi da un sistema LEGALE E SOSTENIBILE?
Prendiamo ad esempio un sito che promuove il Matched Bettinged ha un sistema di retribuzione invitando altre persone.Poniamoci sempre le domande giuste con le 3 CONDIZIONI FONDAMENTALI.
- C’è un prodotto che giustifica le entrate? Sì. L’abbonamento.
- L’azienda incentiva i suoi appartenenti a trovarne altri? Si ma non è assolutamente obbligatorio al fine di guadagnare.
- I nuovi entrati pagano i vecchi? No. Poiché entrando, solo una minima parte della mia spesa per l’abbonamento verrà corrisposta a chi mi ha proposto l’abbonamento
Vedi quanto un sistema legale possa sembrare simile a uno schema Ponzi? Ma la verifica di queste condizioni e la sostenibilità matematica ti vengono subito in soccorso, dandoti la possibilità di individuare modelli di business legali e perfettamente regolamentati, che permettono di lavorare e guadagnare a milioni di persone.
È un Ponzi! È un Ponzi!
Gridare “al lupo! Al lupo!” è diventata quasi una moda di questi tempi, ma valutando con coscienza e conoscenza, è possibile distinguere uno schema Ponzi dal Network Marketing, altrimenti noto come Multi-Level-Marketing.
Attenzione: Il Network Marketing è legale!
Non esiste una normativa che lo vieta, altresì è regolamentato dal D.Lgs. n.173 del 17 agosto 2005, più precisamente dalle disposizioni (ex. Art. 5 e 6), dove ne vietano esclusivamente la forma di vendita piramidale. Quindi, sono vietate la promozione e la realizzazione di attività e di strutture di vendita nelle quali l’incentivo economico primario dei componenti la struttura si fonda sul mero reclutamento di nuovi soggetti piuttosto che sulla loro capacità di vendere o promuovere la vendita di beni o servizi. Oltre a riconoscere uno schema Ponzi o qualunque altra declinazione piramidale che sfrutta il reclutamento continuo, l’arma efficace per non cadere in queste trappole resta sempre comunque una buona formazione ed educazione finanziaria. Investire tempo e denaro sulla conoscenza vi preserverà sempre dalle brutte sorprese.